Coronavirus: Niente panico. Ma la situazione si è fatta più seria

Amici, la situazione si è fatta più seria di quanto si potesse prevedere. Confessiamo la nostra indisciplina. Abbiamo fatto di tutto e contro ogni pur raccomandata precauzione. Noi, italiani, siamo secondi al mondo (persino prima della Corea del Sud) anche per contagi: 7.375.

DOMENICA TRISTE: colpiti dal Covid-19 domenica sono stati 1.314 in più rispetto a sabato: quindi 6.387 casi in tutto. I pazienti in isolamento domiciliare sono 2.180 e 3.557 quelli ricoverati in ospedale, 650 risultano in terapia intensiva. Dall'inizio della diffusione, 7.375 persone hanno contratto il coronavi-rus. Impennata ieri anche dei decessi, le vittime sono 366 (+133), i guariti 622 (+ 33). Il tasso di mortalità è salito al 4,96%, mentre quello delle persone ricoverate in terapia intensiva è sceso all'8,87. Rimpiangiamo – e facciamo mea culpa – i provvedimenti di chiusura di ospedali e di riduzione di posti letto, persino di terapia intensiva. Noci aveva il suo bell’ospedale. Bisognava, soltanto riattrezzarlo, specializzarlo. E non è che noi lo si sia taciuto.

Supplichiamo chi è venuto (e ben accolto egli sia) da zone a rischio, di “denunciarsi”. Servirà a preservare, difendere sia lui che tutta la comunità. In Lombardia, nella domenica triste, le positività nuove registrate sono state 769. E di là, sono scappati in tanti. Dobbiamo rallentare la circolazione/trasmissione del virus. E questo dipende solo da noi. Le misure di auto-eterotutela sono fin troppo chiare. Se, per esempio, entriamo in un qualsiasi locale che non rispetti distanze fra persone, igiene dell’ambiente, ecc. denunciamo e boicottiamo quel locale. Esso è capace di vanificare ogni nostro sacrificio. Non tolleriamolo. Con il virus non si scherza.

Ci rivolgiamo, soprattutto, ai giovani che per natura, sfidano il rischio “Il pericolo è il mio mestiere”. Essi, al pari di chiunque (scongiuri consentiti) possono essere contagiati e potranno superare la malattia ma, se portano in casa l’infezione, a rimetterci, persino la vita, potrebbero essere nonni, genitori, eventuali malati in casa. Gli anziani, a loro volta, sono stati invitati a “statevene a casa” Non prendete questo alla lettera. Uscite, camminate utilizzando abbigliamento consono alla temperatura. Evitate di fermarvi a parlare con chicchesia. Un saluto, un sorriso da lontano sia tutto. Noci ha l’estramurale, strade che aprono verso la campagna, utilizziamoli. La passeggiata ci farà bene. Impegno comune sia: contenere un'ulteriore espansione del virus.

I conti crudeli? Le previsioni parlano di possibili 30% di contagiabili e di un tasso di mortalità di 34.000 su un milione. Numeri che solo il nostro comportamento può ridurre oppure aumentare. Ridurli, anche di molto, è possibile. Dipende da me, da te, da ognuno e tutti.

 

Nicola Simonetti

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